FINE ANNO: GLI AUGURI DEL PRESIDENTE....

La fine dell’anno rappresenta da sempre l’occasione per fare un bilancio e dare conto del proprio operato prendendosi le relative responsabilità istituzionali. Per questo, il sottoscritto, in qualità di presidente dell’associazione Partecipazione e Sviluppo e non a titolo personale, intende rivolgere ai lettori un saluto, un augurio e un piccolo bilancio dell’Associazione che coordina.
Il saluto è per ringraziarvi per la vostra attenzione, la vostra benevolenza e i vostri, sempre preziosi, suggerimenti. I nostri tecnici informatici mi hanno riferito che la presenza del pubblico sui nostri cosiddetti social (pagine internet e FB) è in costante aumento e questo non può farci che grande piacere. Infatti la conoscenza di ciò che realmente è, in tema di richiedenti asilo e loro accoglienza, è condizione ineludibile per farsi una idea ed esprimerla in tutta onestà morale e intellettuale: troppa gente, perfino addetti ai lavori come giornalisti o rappresentanti delle Istituzioni, parlano non a ragion veduta ma, spesso, solo per sentito dire… ecco perché recentemente siamo stati ospiti del C.A.R.A. di Mineo: per vedere con i nostri occhi, sentire con le nostre orecchie e toccare con mano l’impegno, la competenza e la grande professionalità che i dirigenti, i mediatori culturali e gli operatori del CARA mettono in ogni momento del loro lavoro. E sarebbe proprio un vero peccato, come ventilato e proposto da alcuni politici,  se il C.A.R.A. venisse chiuso per differenti visioni politiche e non certo per demerito di Sebastiano Maccarrone, il Direttore, o di Ivana Galanti, una dei vice di Sebastiano, che ci hanno accolto con disponibilità e simpatia facendoci visitare tutto il Centro… esperienza indimenticabile!....
A questo riguardo, l’augurio per il 2017 per gli amici di Mineo, non può essere che quello di essere messi in grado di proseguire la loro opera supportati dall’appoggio politico delle Istituzioni e dai contributi che lo Stato, attraverso il Ministero del Tesoro e dell’Interno, dovrebbe tempestivamente erogare.
Facciamo un po’ di chiarezza sull’ “invasione” dei richiedenti asilo in Italia….
Al di là di certa stampa scandalistica e politicamente di parte, giova ricordare che l’Italia è solo il settimo paese per desiderio di destinazione da parte dei cittadini stranieri. Infatti uno su 3 ha scelto di rimanere in Germania (441.800 cittadini, pari al 35% del totale dell'Unione Europea), mentre l’Italia è solo settima nella classifica dei paesi in cui i profughi sognano di restare. Al secondo posto c’è la non troppo ospitale Ungheria (174.435), seguita dalla Svezia (156.110) e dall’Austria (85.505); l'Italia è appunto settima con 83.245 richieste (il 7% del totale europeo).  (fonte ISTAT)  
Quindi: niente allarmismi…. A mio avviso, invece, è necessario stimolare il Governo, le Regioni e l’ANCI affinché propongano e finanzino soluzioni per la cosiddetta seconda accoglienza. Per adesso il maggior peso per l’integrazione (a mio avviso sarebbe meglio definirla inclusione…) ricade quasi esclusivamente sull’intraprendenza e la progettualità degli enti gestori (Associazioni, cooperative, ecc.) che cercano di inserire coloro che hanno avuto il permesso umanitario o altra autorizzazione a restare in Europa, in varie attività se non proprio durature, almeno di stage, tirocinio o, in certi casi, di volontariato (lavori di pubblica utilità) almeno per farsi conoscere e generare fiducia nei cittadini. Alcuni dei nostri assistiti hanno già effettuato stage presso aziende, altri entreranno appena nel nuovo anno, alcuni giocano in squadre di calcio semi-professionistiche, altri sono soccorritori volontari presso la C.R.I., altri ancora hanno effettuato tirocini presso la nostra associazione, altri ancora hanno vinto bandi per il servizio civile volontario e sono entrati in progetti sanitari e sociali…. Piccoli segnali ma che possono dare significato e svolta alla vita di chi è arrivato sfidando il mare e la morte e correndo il rischio di non essere voluto, accolto o, addirittura, di essere respinto…..
Infine il mio augurio è per tutti ma proprio tutti: buon anno e tanta felicità anche per chi non ci capisce e per chi ci giudica... ma, soprattutto, per i bambini, le donne e i vecchi massacrati dalle guerre, dalla miseria, dalla fame e dalle malattie... che la fede di ciascuno e la speranza di tutti possano alleviare, almeno in parte, il tanto, troppo, dolore generato dalla violenza delle guerre e dalla insensibilità degli esseri umani....
Alessandro Ghionzoli